«Le notizie relative ai dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che certificherebbero la presenza di danni all’area del Circo Massimo a seguito del concerto del 7 agosto scorso, in particolare a scapito della Torre Moletta, impongono una più ampia riflessione sull’uso meditato dei siti culturali per l’organizzazione di eventi. I tecnici sono molto precisi nel fornire indicazioni e prescrizioni per l’organizzazione di siffatte kermesse. È sicuramente positivo utilizzare il nostro patrimonio per manifestazioni di natura diversa, che portino alla scoperta dei luoghi della cultura magari da parte di pubblici diversi, ma fare scelte di natura eminentemente economica è avventato».
Lo dichiara l’assessore alla Cultura, alla Pari Opportunità, alle Politiche giovanili, alla Famiglia e al Servizio civile della Regione Lazio, Simona Baldassarre.
«Il Circo Massimo è Patrimonio dell’Umanità, ed è nostro dovere difenderlo, senza se e senza ma. Ragionare di introiti mancati non ha senso. Sul patrimonio storico-culturale non si batte cassa. Prima si valorizza e si promuove, come motore dell’identità nazionale e anima del nostro popolo, poi si ragiona in merito agli usi consentiti. Su queste cose, da Assessore alla Cultura della Regione, lasciatemi ribadire un principio. Il valore della Cultura non è quello di mercato; proteggerla è una responsabilità verso il futuro che deve prevalere di fronte a decisioni di carattere economico, anche giuste e legittime, ma che non possono mettere a rischio la bellezza che è nostro dovere conservare integra per le prossime generazioni. Alla fine, si tratta di rispettare prescrizioni tecniche che esistono proprio per questo», conclude Baldassarre.