Francesco consegna “Spes non confundit”, la Bolla d’indizione dell’Anno Santo 2025. Appelli per detenuti, malati, anziani e giovani in preda a droghe e trasgressioni. Il Pontefice annuncia che aprirà una Porta Santa in carcere, invoca il condono dei debiti ai Paesi poveri, maggiore natalità, accoglienza per i migranti e rispetto del Creato, auspica la creazione di un Fondo per abolire la fame e l’impegno di pace della diplomazia.
È la speranza ciò che il Papa invoca come dono nel Giubileo 2025 per un mondo segnato dal frastuono delle armi, dalla morte, dalla distruzione, dall’odio verso il prossimo, dalla fame, dal “debito ecologico”, dalla scarsa natalità. È la speranza il balsamo che Francesco vuole stendere sulle ferite di un’umanità che, “immemore dei drammi del passato”, è sottoposta a “una nuova e difficile prova” che vede “tante popolazioni oppresse dalla brutalità della violenza” oppure in preda ad una crescita esponenziale della povertà, nonostante le risorse non manchino e siano perlopiù impiegate per spese militari. Spes non confundit, la speranza non delude è il titolo, tratto dalla Lettera ai Romani (Rm 5,5) della Bolla di indizione del Giubileo ordinario consegnata ieri dal Papa alle Chiese dei cinque continenti durante i secondi Vespri della Solennità dell’Ascensione.
La Bolla contiene suppliche, proposte (come quella ai Governi di amnistia o condono della pena ai detenuti o quella di un Fondo mondiale per eliminare la fame con i soldi delle armi), poi appelli per detenuti, malati, anziani, poveri, giovani, e annuncia le novità di un Anno Santo – una su tutte, l’apertura di una Porta Santa in carcere – che avrà come tema “Pellegrini di speranza”, in riferimento ai fedeli che giungeranno a Roma e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli, lo celebreranno nelle Chiese particolari.
Possa essere questo un appello per tutti i cristiani d’Oriente e d’Occidente a compiere un passo deciso verso l’unità intorno a una data comune per la Pasqua. Molti, è bene ricordarlo, non hanno più cognizione delle diatribe del passato e non comprendono come possano sussistere divisioni a tale proposito
In mezzo a queste “grandi tappe”, il Papa stabilisce che la Porta Santa della Basilica di San Pietro sia aperta il 24 dicembre 2024, dando così inizio al Giubileo ordinario. La domenica successiva, 29 dicembre, il Pontefice aprirà la Porta Santa di San Giovanni in Laterano. A seguire, il 1° gennaio 2025, Solennità di Maria Madre di Dio, verrà aperta la Porta Santa di Santa Maria Maggiore. Il 5 gennaio la Porta Santa di San Paolo fuori le Mura. Queste tre Porte Sante saranno chiuse entro domenica 28 dicembre dello stesso anno. Invece il 29 dicembre 2024, in tutte le cattedrali e concattedrali i vescovi dovranno celebrare l’Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare. Il Giubileo terminerà con la chiusura della Porta Santa di San Pietro il 6 gennaio 2026, Epifania.