Non solo i libri di narrativa ma anche i fumetti trovano un posto negli zaini o nelle borse da mare di chi è in vacanza o di chi deve ancora partire.
Artribune consiglia cinque titoli tra gli ultimi usciti.
Zerocalcare – Quando muori resta a me (Bao)
Un viaggio con suo padre verso il paesino tra le Dolomiti da cui proviene la famiglia paterna sarebbe la scusa perfetta per capire meglio Genitore 2, ma Zerocalcare e suo padre sono incapaci di parlarsi di cose significative. Questo rende difficile la trasferta, quando si capisce che la loro famiglia non è vista di buon occhio, anzi, da alcuni è proprio odiata, in paese. Le radici dell’odio risalgono a prima della Grande guerra, e si intrecciano al mistero che circonda, da trentacinque anni, il giorno più misterioso ed emblematico della vita di Calcare, quello che lui fin da bambino ricorda come “Il giorno di Merman”.
Negli interstizi dei non detti, l’amore incrollabile di un padre per il suo unico figlio attraversa alcune delle pagine più buie della Storia del nostro Paese, silenziosamente coraggioso.
Mia Oberländer – Anna (Rulez)
La graphic novel d’esordio della fumettista tedesca Mia Oberländer è un racconto che con approccio surreale e divertito accompagna il lettore in un’appassionante epopea familiare. “Anna” è la storia di tre generazioni di donne, tutte di nome Anna. Le tre abitano in un paesino di montagna e partendo da uno spunto reale, ispirandosi cioè all’esperienza di sua madre, una donna più alta della media, l’autrice racconta di come, a modo loro, si trovano a scontrarsi contro alcune delle consuetudini più banali della nostra società. In un mondo dove talvolta, purtroppo, l’apparenza conta e può contare molto, un tratto così distintivo come quello dell’altezza, specie in una donna, rischia di essere fonte di imbarazzo e di disagio quotidiano. Arricchendo il suo stile con ispirazioni che vanno dalla tradizione favolistica tedesca al moderno fumetto indie e underground europeo, Mia Oberländer è capace di accompagnare il lettore in una fiaba dai toni disincantati e surreali colma di piani di lettura e di significati.
Robert Crumb, Davide Zane Mairowitz – Kafka (Rizzoli Lizard)
Un libro per farsi travolgere dalla vita di Kafka e rivivere sulla nostra pelle l’intensità delle sue opere.Un uomo metodico, ossessionato dalle minuzie della vita, condannato a ingigantire ogni dettaglio fino a farsi sopraffare dal peso della normalità. Con queste parole potremmo descrivere sia Franz Kafka sia Robert Crumb, due autori così vicini da essere destinati a incontrarsi. Con l’aiuto del saggista David Zane Mairowitz, Crumb ci restituisce i momenti emblematici della biografia di Kafka e mette in scena i suoi capolavori: “La metamorfosi”, “Lettera al padre”, “Il Castello”, “Il processo”, “America”, “Nella colonia penale”, “La condanna”, “La tana”, “Un digiunatore” e tanti estratti dalle sue lettere e dai suoi diari. Nel centenario della morte del grande scrittore praghese, l’eco dei suoi incubi risuona – ipnotica come sempre – nel segno viscerale del capostipite del fumetto underground.
Anna Brandoli e Renato Queirolo – La Strega (Oblomov)
Il sodalizio tra Anna Brandoli e Renato Queirolo ha prodotto, tra il 1977 e la metà degli anni Ottanta, alcune delle storie più intense e originali del fumetto italiano, apparse su “Linus” e poi su “Orient Express”.I due autori utilizzano l’ambientazione storica – dalle persecuzioni politico-religiose del XIII secolo al viaggio di una giovane zingara attraverso il Ducato di Milano alla fine del 1400 – fondendo un grande lavoro di documentazione e l’invenzione di storie capaci di rinnovare il genere avventuroso e di mostrarne le pieghe più cupe, il ritratto di un’umanità poco consolante, molto più vicina a noi di quanto si potrebbe pensare. Così il mondo della Strega, popolato da astrologi, mugnai, inquisitori, schiavi, streghe e lupi mannari, si fa anche specchio dell’Italia degli anni Settanta, tra allegorie del potere e protagoniste che incarnano certi ideali del movimento femminista.
Hugo Pratt – Simbad (Cong Sa)
Simbad il marinaio, in realtà, era un giovane e ricco mercante che, dopo aver dissipato la fortuna della sua famiglia, decide di rifarsi partendo all’avventura per mare. Nei suoi sette fantastici viaggi, Simbad conoscerà uomini e culture di paesi lontani, mostri marini, isole dal suolo ricoperto di diamanti, incontrerà popoli cannibali, serpenti e sparvieri di enormi dimensioni. Il marinaio navigherà e naufragherà come Ulisse, sconfiggerà un esercito di squali e giganti che assomigliano a Polifemo, diventerà ricco e perderà ogni suo avere per rifarsi e ricominciare. In questa versione, le storie di Simbad vengono raccontate al sultano Shahriyar da Sherazade, la ragazza protagonista de “Le mille e una notte”. Attraverso queste incredibili avventure, Sherazade trascinerà quell’uomo violento in un vortice di fantasia che lo distoglierà dal suo intento: possedere tutte le giovani del regno per poi ucciderle solo per vendicarsi del tradimento della moglie. Il racconto di Simbad attraverso le parole di Sherazade riesce progressivamente ad aprire molte porte nell’animo del re. Inizia con la porta dell’ascolto e poi procede a quella dell’avventura, dell’ignoto e del sogno, facendo uscire il re dal suo universo fatto solo di conquista, egoismo, arroganza e violenta ostentazione del potere. Sherazade dimostra che, attraverso Simbad, tutti, anche i malvagi, hanno un’anima.