Sergio Alfieri, il chirurgo di Papa Francesco, lo ha operato due volte all’addome, è nel registro degli indagati della Procura di Roma con l’accusa di falso in atto pubblico. Alfieri, come riportato dall’inchiesta a firma Paolo Festuccia de La Stampa, avrebbe firmato il registro degli interventi operatori ma in molti casi non era lui a operare i pazienti. Il tutto sarebbe accaduto al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, noto a tutti come l’ospedale del Papa. Il professore del Policlinico Gemelli avrebbe firmato il registro di presenza in alcune operazioni su alcuni pazienti negli stessi orari. Quindi, grazie all’alternanza delle firme nel registro operatorio, avrebbe eseguito più interventi in regime privato. A indagare è il Nas, a seguito di un esposto risalente al 2022, che ha acquisito dalla direzione sanitaria decine di cartelle cliniche e documenti cartacei e digitali. I pazienti erano ricoverati sia in regime pubblico che nelle stanze solventi, cioè a pagamento. Alfieri risulterebbe aver operato nello stesso momento in più sale.
Nelle carte si parla di due, tre, quattro malati alla volta operati passando da un tavolo all’altro e da una sala all’altra del servizio sanitario pubblico. Ma sembra ci sia anche dell’altro riguardante la carriera di Alfieri che, grazie alla fiducia di Bergoglio sarebbe entrato nel consiglio di amministrazione della Fondazione Policlinico Gemelli, nella Consulta Vaticana ed è diventato direttore scientifico dell’ospedale Gemelli-Isola Tiberina, ex Fatebenefratelli.