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Incendio ospedale Tivoli, oggi l’autopsia sui corpi e accertamenti sull’impianto antincendio

11/12/23 - 12:01

Ieri giornata di audizioni in procura a Tivoli dove i pm, coordinati dal procuratore Francesco Menditto, hanno ascoltato i testimoni in merito all’incendio all’ospedale di Tivoli che venerdì notte ha causato il decesso di tre anziani.

Il fascicolo aperto dalla procura per omicidio plurimo colposo e incendio colposo è per ora senza nomi ma non è detto che entro la fine della giornata ci sia già qualche iscritto nel registro delle indagini.

Ulteriori dati potrebbero arrivare anche dalle autopsie e dagli esami tossicologici sui corpi dei tre anziani deceduti. C’è da capire infatti se Romeo Sanna, Pierina Di Giacomo, Giuseppina Virginia Facca siano morti per aver inalato fumo e quindi intossicati, oppure – come sembra più probabile – perché l’interruzione della corrente ha provocato lo stop alle macchine e quindi al supporto per loro vitale. I parenti non sembrano avere dubbi in tal senso ed anche per questo chiedono verità.

La Procura si sta in queste ore concentrando sull’impianto antincendio su cui ci sono versioni contrastanti. Secondo alcuni testimoni, mentre le fiamme raggiungevano il piano superiore, da fuori si sentiva l’allarme antincendio. Degli idranti e del loro funzionamento, come da prassi, se ne sono occupati i Vigili del Fuoco.

Un infermiere ha invece raccontato ai microfoni delle tv nazionali che “Nonostante le porte antincendio il fumo tossico ha raggiunto i reparti al quarto piano, tanto che il personale ed i pazienti hanno dovuto indossare le mascherine e nei rubinetti antincendio non c’era acqua. L’unica via di fuga dell’ala nuova è una scala di otto piani senza una luce di emergenza al buio. Hanno fatto scendere un centinaio di pazienti, molti allettati. Il personale sanitario, i vigili del fuoco, le ambulanze e anche la gente comune, volontari, sono stati eccezionali con quel freddo”.

Che il focus sia sull’impianto antincendio si era capito anche dalle prime dichiarazioni del govenatore Francesco Rocca. Fuori dal San Giovanni Evangelista, con la struttura ancora fumante, Rocca ha tenuto a precisare che “abbiamo stanziato centinaia di milioni per gli impianti antincendio. Non abbiamo chiare le cause. Aspettiamo i rilievi, per i quali ci vorrà del tempo”-

 

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