News
  • Caricamento...

Il pronto soccorso fa paura. Molti banchi vuoti al concorso per la selezione di nuovo personale sanitario

09/01/24 - 10:00

Dopo i recenti fatti di cronaca, ma anche dopo i due anni di emergenza Covid, il pronto soccorso fa paura, non soltanto ai pazienti ma anche a medici e personale sanitario.

La prova il concorso pubblico per la copertura a tempo pieno e indeterminato per i medici di pronto soccorso indetto dalla Asl Roma 6. Per 152 posti da dirigente medico i candidati che si sono presentati sono soltanto 163 i candidati. Scongiurata l’ipotesi della mancata o sottodimensionata partecipazione, il concorso è iniziato oggi e terminerà il 12 gennaio.

La situazione nei pronto soccorso di Roma e del Lazio è sempre più critica e se da una parte i sindacati chiedono al governatore Rocca più assunzioni, dall’altra sono i medici stessi a preferire altre mansioni lontano da turni massacranti, lavoro in emergenza e senza garanzie per pazienti e personale con mancanza di posti letto e parenti ormai al limite della pazienza.

“Il messaggio è passato: questo concorso pubblico rappresenta un’importante opportunità professionale nel campo della sanità, offrendo una via per entrare a far parte di un settore cruciale e dinamico all’interno del sistema sanitario. Non è semplice e le difficoltà si conoscono – ha ammesso il commissario straordinario della Asl Roma 6, Francesco Marchitelli – ma è innegabile che i medici di pronto soccorso svolgono un ruolo vitale nella catena di assistenza sanitaria. Sono responsabili di fornire cure istantanee e cruciali a pazienti che richiedono assistenza immediata. Questi professionisti devono essere pronti a gestire situazioni ad alta pressione, prendere decisioni rapide e lavorare in equipe per garantire un trattamento tempestivo e adeguato. Inoltre – ha sottolineato il commissario – è una strada che consente ai medici di accedere a posizioni all’interno di una struttura sanitaria, fornendo una solida base per una carriera stabile nel settore pubblico della sanità. Guardiamo a una solida costruzione di una comunità della salute fatta di professionisti motivati”.

Leggi anche