Tutto ha inizio nel luglio scorso quando una donna chiede l’intervento dei Carabinieri dopo giorni di botte, insulti e vessazioni da parte del figlio. Gli uomini dell’Arma entrano in un appartamento distrutto dove la vittima racconta loro di episodi di violenza quotidiani da parte del figlio con pugni, minacce e insulti legati alla richiesta di soldi per acquistare droga.
Dopo cinque mesi è arrivata la condanna a 2 anni di reclusione, con la pena ridotta grazie alle attenuanti generiche, di Sean Michael Loria, meglio conosciuto come Pretty Solero, rapper romano.
Pretty Solero, 31 anni, come riportano gli atti giudiziari, ha vissuto un passato difficile con l’infanzia segnata dall’assenza del padre da cui è poi scaturito un rapporto ancor più complesso con la madre, sfociato poi in violenze contro la donna a causa della dipendenza da droghe del rapper.
La madre, sottoposta a continue vessazioni, era arrivata a chiudersi a chiave di notte per paura del figlio e del suo comportamento violento. Nonostante le denunce la donna ha scelto di non costituirsi parte civile, un gesto che i suoi legali hanno definito come “l’atto di amore di una madre che cerca di aiutare il figlio”.