Torna il sereno tra le organizzazioni sindacali e Roma Capitale, almeno per quanto riguarda l’organizzazione quotidiana nei nidi e nelle materne in tema di sostituzione. Durante i primi tre mesi del servizio, infatti, lo scontro si è consumato rispetto alla carenza di supplenti per sostituire le educatrici e le maestre malate o beneficiarie dei permessi in base alla legge 104. L’accordo del 14 settembre non era stato firmato dalla Cgil, stavolta il patto è andato bene anche a loro.
La trattativa, iniziata il 20 dicembre, è durate due giorni e si è conclusa nella tarda serata di venerdì 22 dicembre. Da una parte Cgil, Cisl, Uil, rappresentanti del sindacato unitario e CSA Regioni, dall’altra l’assessora a scuola formazione e lavoro Claudia Pratelli e i direttori dei dipartimenti risorse umane, scuola formazione e lavoro, programmazione, regolamentazione e gestione dei servizi educativi scolastici. Tra i punti più importanti c’è quello della programmazione delle sostituzioni.
Come si legge nel verbale della riunione, da gennaio 2024 tutte le assenze che sono già in programma dal giorno precedente verranno sostituite “con pari orario e per lo stesso numero di giorni”. Un’educatrice part-time verrà sostituita con contratto di supplenza part-time, idem (e ben più rilevante) sarà per chi si assenta avendo un contratto full-time. Ma ancor di più, viene eliminata la regola dei 5 giorni, cioè il limite minimo di tempo per il quale veniva attivata la sostituzione. In tal modo gli organici dei nidi e delle materne di Roma Capitale non dovrebbero più trovarsi in sofferenza e non si andrà in “fuori rapporto” tra educatrici/maestre e bambini. Un parametro di 1 a 7 stabilito per legge e che, più volte, è stato disatteso a causa di assenze da parte del personale.
Per quanto riguarda il rafforzamento dell’organico, il Comune si è impegnato a risolvere la problematica della carenza di personale. Per questo, come si legge nel verbale del 22 dicembre, il dipartimento risorse umane attingerà anche tra i tirocinanti iscritti al terzo, quarto e quinto anno nel corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria. Per ora è un impegno “ad approfondire e definire la possibilità”, poi si vedrà.