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Cruciani offende Roma, Battista: “La difendo da quelli come te”

16/01/24 - 21:31

Il comico Maurizio battista non ci sta e risponde in modo chiaro al giornalista Giuseppe Cruciani che in un’intervista definisce Roma “paese del terzo mondo”.

“Dice delle cose terribili – parla Battista – perché dovremmo accettarle. Una città ti può piacere o non piacere, ci puoi stare o non ci puoi stare. Ma non mi sembra giusto dire quel tipo di cose ad una città che, comunque, è la terza città d’Europa, è una Capitale”.

Il giornalista romano, ormai trapiantato a Milano da 25 anni, alla domanda postagli “Roma è una città de core?”, ha risposto con il suo solito modo di fare:”È una città che non sopporto. La paragono a Nuova Delhi, a Bombey, Calcutta, queste città caotiche dove ogni volta che vado voglio scappare a gambe levate. Vedo smart in seconda, terza, quarta fila. Cose allucinanti. Io sono per le cose drastiche, proprio l’abbattimento di queste macchine”.

Cruciani ha aggiunto: “25 anni di Milano mi hanno abituato all’ordine più assoluto. Milano non è ‘de core’, è niente, ma l’anonimato mi piace più del ‘core’. Il fatto di essere in un posto che non ha un timbro, il dialetto, la romanità. Il concentrato di romanità l’ho sempre trovato insopportabile, è una cosa terribile. Il romano preso da solo è un romano, due o tre romani insieme ti danno l’idea di terzo mondo”.

Maurizio Battista, dopo aver ascoltato l’intervista, indignato, ha voluto dire la sua sui social: “Sentire quelle offese da Cruciani non mi è piaciuto. Non l’ho trovato carino. Caro Cruciani – ha aggiunto il comico – noi ci viviamo a Roma, io ci vivo da più anni di te, so pregi e difetti di questa città, ma i difetti non me li voglio far sentire dire da te che da 25 anni stai nella civilissima Milano. Cruciani quando offendi Bombay, Nuova Delhi, stai offendendo anche loro. Io, da romano, non so scappato come hai fatto tu, ci sono rimasto, la vivo e la difendo la mia città, da chi come te fa queste affermazioni. Penso che quell’intervista abbia disturbato anche molti romani. Forse gli intervistatori avrebbero dovuto reagire in altro modo – ha aggiunto Battista riferendosi a Alessandro Pieravanti e Danilo da Fiumicino – e non ridere. Resta in fatto che questa non è più la tua città – torna a parlare a Cruciani – è la mia, la nostra”.

“Nessuno è obbligato a venire in questa città, così come in altre – ha aggiunto, in una seconda diretta, il comico romano – le città so tutte belle e tutte con i problemi, trattare Roma come il signor Cruciani ha fatto in quell’intervista, capisco essere trasgressivi e andare fuori dalle righe, ma a noi romani oltre le righe ci rode er c..o, perché se ne parliamo noi va bene, ma se ne parla chi se n’è andato 25 anni fa…allora no”.

 

 

 

 

 

 

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La replica di Maurizio Battista

Maurizio Battista, dopo aver ascoltato l’intervista, indignato, ha voluto dire la sua sui social: “Sentire quelle offese da Cruciani non mi è piaciuto. Non l’ho trovato carino. Caro Cruciani – ha aggiunto il comico – noi ci viviamo a Roma, io ci vivo da più anni di te, so pregi e difetti di questa città, ma i difetti non me li voglio far sentire dire da te che da 25 anni stai nella civilissima Milano. Cruciani quando offendi Bombay, Nuova Delhi, stai offendendo anche loro. Io, da romano, non so scappato come hai fatto tu, ci sono rimasto, la vivo e la difendo la mia città, da chi come te fa queste affermazioni. Penso che quell’intervista abbia disturbato anche molti romani. Forse gli intervistatori avrebbero dovuto reagire in altro modo – ha aggiunto Battista riferendosi a Alessandro Pieravanti e Danilo da Fiumicino – e non ridere. Resta in fatto che questa non è più la tua città – torna a parlare a Cruciani – è la mia, la nostra”.

“Nessuno è obbligato a venire in questa città, così come in altre – ha aggiunto, in una seconda diretta, il comico romano – le città so tutte belle e tutte con i problemi, trattare Roma come il signor Cruciani ha fatto in quell’intervista, capisco essere trasgressivi e andare fuori dalle righe, ma a noi romani oltre le righe ci rode er c..o, perché se ne parliamo noi va bene, ma se ne parla chi se n’è andato 25 anni fa…allora no”.

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