La salma di Amar Kudin, il poliziotto 32enne morto nello scontro tra due volanti a Roma, domani tornerà a Paese, il luogo dove è nato e dove vivono la madre e la sorella. Sabato i funerali nello stadio di Rugby Visentin, come voluto dalla madre, dove gli amici, i compagni di squadra e chi gli ha voluto bene, lo saluteranno per l’ultima volta.
A dicembre Amar sarebbe tornato in Veneto, alla questura di Treviso, dove aveva chiesto di tornare per stare più vicino alla madre Vesna, alla sorella Tajma e alla fidanzata Anna, trevigiana, che avrebbe sposato a breve.
Il giovane poliziotto sarebbe anche tornato ad indossare la maglia della società di rugby di Paese, dove era cresciuto sportivamente dall’età di 8 anni per arrivare al professionismo nella Nazionale Under 20.
La famiglia è originaria di Makarska, in Croazia, nei primi anni ‘90, con lo scoppio della guerra nell’ex Jugoslavia la madre Vesna, dopo la morte del marito nel conflitto, incinta di Amar, si era trasferita a Paese per dare un futuro ai suoi figli.
Intanto Paese si è stretto attorno alla madre e alla sorella e anche il questore di Treviso, Alessandra Simone, ha voluto portare il cordoglio della Polizia alle due donne che si sono chiuse nella loro abitazione strette nel dolore. “L’incidente costato la vita all’Agente Scelto della Polizia di Stato Amar Kudin, poliziotto e già brillante atleta delle Fiamme oro, è una tragedia che ha scosso l’intera comunità dei poliziotti trevigiani – ha detto il questore -. La Questura di Treviso offrirà il massimo supporto e vicinanza ai familiari di Amar, pur consapevoli che non basterà a colmare l’immenso dolore per sua la perdita”.
Come riportato da un quotidiano locale la madre ha rilasciato poche parole: “Lo aspettavo, invece non lo rivedrò più. Era la colonna della nostra famiglia”.