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Scontri al corteo pro Palestina, lancio di sassi e bottiglie contro gli agenti: quattro feriti

05/10/24 - 19:00

In migliaia si sono radunati in piazza Ostiense per partecipare alla manifestazione non autorizzata pro Palestina. I partecipanti nonostante i divieti e i controlli hanno iniziato a riempire l’area presidiata da centinaia di agenti di polizia. I manifestanti impossibilitati ad uscire in corteo si sono spostati verso viale di Porta Ardeatina, sempre nel perimetro del cordone presidiato dalle forze dell’ordine. Alcuni di loro, a volto coperto, hanno iniziato il lancio di bombe carta, bottiglie di vetro e altri oggetti contro gli agenti. Le forze dell’ordine hanno risposto mettendo in funzione gli idranti seguito dal lancio di lacrimogeni con tanto di cariche della polizia, per respingere i manifestanti fino al centro della piazza. Una ragazza è rimasta ferita. Dopo una mezz’ora, la manifestazione è tornata pacifica ma gran parte dei partecipanti aveva già lasciato la piazza con l’inizio degli scontri. Al momento il bilancio è di quattro giovani feriti e almeno 4 i fermati per gli scontri a Roma in piazzale Ostiense.

DIVIETI Come è noto la questura aveva vietato il raduno, organizzato, a ridosso del primo anniversario degli attacchi di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023, e il Tar aveva confermato la decisione. Circa 1.600 sono state controllate dalle forze dell’ordine e 19 di loro sono state portate in questura per valutarne un allontanamento dal Comune di Roma tramite un foglio di via. Sarebbero tutti attivisti italiani, con precedenti penali o di polizia collegati a reati da ordine pubblico. I controlli sono stati effettuati anche ai caselli autostradali per individuare eventuali soggetti intenzionati a rendere violento il corteo.

SLOGAN Nel mirino dei manifestanti il premier israeliano Benjamin Netanyahu e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Inoltre è stata chiesta l’interruzione della vendita di armi o munizioni a Israele e del “genocidio” a Gaza.  Tra gli slogan più ricorenti “Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione”, e la “la fine dei bombardamenti”. I manifestanti hanno sventolato anche bandiere di Hezbollah. La situazione continua ad essere monitorata dalle forze dell’ordine.

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