E’ aperta la caccia, da parte dei Carabinieri, a tre uomini, due che avrebbero sparato più di quindici colpi e un terzo al volante della Fiat Panda da dove lunedì sera, a Corviale sono partiti i colpi che hanno ucciso Cristiano Molè e ferito l’amico che era con lui e che sarebbe stato anche lui bersaglio dei sicari che hanno sparato per uccidere. L’uomo infatti si trova ora ricoverato all’ospedale San Camillo, piantonato dai carabinieri.
Chi ha sparato lo ha fatto per più di quindici volte centrando, oltre i bersagli, anche il suv di Cristiano Molè. Sono questi i primi riscontri emersi dall’indagine coordinata dall’antimafia. I carabinieri del nucleo investigativo e la procura avrebbero scartano la pista passionale, mentre prende sempre più corpo l’ipotesi che si sia trattato di un regolamento di conti ben pianificato.
Molè aveva scontato tre anni di carcere per spaccio di droga e utilizzo di denaro falso, poi a novembre era tornato in libertà. I carabinieri hanno sentito la madre e la compagna di Molè oltre amici e parenti e l’uomo gambizzato che viaggiava con lui a bordo del Suv durante l’agguato.