Lamberto Giannini, a margine del comitato per l’ordine e la sicurezza tenutosi oggi in Prefettura dopo gli ultimi fatti di sangue avvenuti a Roma ha spiegato alla stampa che “L’impegno è massimo da tempo, sarà importante fare un’attività di studio e analisi su dove impiegare sempre più queste risorse. Bisogna essere attenti non solo a cogliere i fatti eclatanti ma anche a intimidazioni o episodi che possono sembrare marginali. Tutto questo viene fatto con massima attenzione”.
“Gli episodi che sono accaduti su Roma e provincia sono assolutamente slegati tra di loro”, ha proseguito Giannini. “Per noi è importante continuare a esercitare con forza la pressione sul territorio che viene fatta in tantissime zone con operazioni di controllo, di affermazione dello stato. Ma dobbiamo accompagnarli con processi di rigenerazione. C’è una grandissima maggioranza di persone perbene che ha voglia di affermare i propri diritti. Lo sforzo delle forze dell’ordine è enorme. Il nostro compito come prefettura è fare da stimolo e coordinamento e lavorare fianco a fianco”.
“Un conto sono le armi usate in contesti criminali, un altro sono i porti d’arma. Non bisogna mettere insieme questi fenomeni”, ha detto ancora. Alla domanda da dove provengono le armi illegali il prefetto ha sottolineato: “Questo lo diranno di volta in volta le varie indagini. Sicuramente c’è un mercato, ci sono armi che vengono rubate ma purtroppo non sono lontani da noi tanti conflitti importanti”. Giannini poi ha aggiunto: “A Roma spesso vengono fatte operazioni dove vengono recuperate armi importanti, ma non penso che sia così facile recuperare un’arma”.