Il sindaco Roberto Gualtieri ha effettuato un sopralluogo nell’area tra Cinecittà e Torre Spaccata dove è divampato il maxi-rogo dei giorni scorsi. Presenti l’assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi; il direttore del Dipartimento Protezione Civile di Roma Capitale, Giuseppe Napolitano; il vicepresidente del VII municipio, Marcello Morlacchi. Il sindaco Gualtieri non sembra avere dubbi: “le caratteristiche di questo incendio portano a ritenere probabile la natura dolosa. L’autocombustione, mi ha spiegato chi conosce la materia, non esiste: o sono colposi o dolosi, e queste caratteristiche sono più facilmente ascrivibili alle fiamme dolose. Abbiamo capito come si è sviluppato – ha detto il sindaco al termine – Ora le indagini chiariranno. Non ci sono qui le fattispecie di altre circostanze, come discariche abusive o degrado. Colpisce che l’incendio abbia avuto una particolare velocità che ha sorpreso, e non si era mai vista. Spetterà all’indagine capire se ci sono tracce di “acceleratori”, che si trovano in caso di roghi dei piromani, se sono stati accesi più punti. Ci sono indizi che lasciano ritenere probabile una natura dolosa dell’incendio. Ma lo accerterà la magistratura”.
Il riferimento è al ritrovamento di alcuni candelotti sospetti a ridosso dell’area andata a fuoco: che sono stati delimitati dalla polizia locale per conto della procura. Sulle indagini però la parola spetta agli inquirenti. Gualtieri infine ha affermato che sarà da chiarire se la proprietà dell’area, Cassa depositi e prestiti, ha rispettato le prescrizioni di sicurezza per il pratone: “Le linee tagliafuoco obbligatorie sono state realizzate. Gli indizi del dolo appaiono concreti ma non facciamo noi le indagini, non sarebbe serio” ha concluso il sindaco.