Nel 2019, Pietro Genovese, figlio del famoso regista romano, investì e uccise a Corso Francia, le due amiche Gaia e Camilla. Da allora avrebbe dovuto scontare la pena ai domiciliari, ma più di una volta il giovane era assente al momento dei controlli a sorpresa dei Carabinieri.
Due in particolare gli episodi che hanno fatto alzare le antenne alle Forze dell’Ordine: il 16 gennaio 2021 i militari della compagnia Parioli si presentano sotto casa Genovese, nel quartiere Coppedè. Citofonano più volte ma nessuno risponde. Il 28 luglio accade la stessa cosa, i Carabinieri suonano al citofono ma nessuno risponde.
Le due assenze vengono registrate dalle autorità e finiscono in Procura, nonostante i carabinieri non abbiano provato a rintracciare il ragazzo via telefono e letelecamere dello stabile non lo riprendano intento a uscire di casa. Alla presunta evasione dai domiciliari, su cui dovrà rispondere a processo Pietro Genovese, si aggiungono anche le testimonianze dei vicini, quando il 22 maggio 2020 lamentarono schiamazzi e rumori dall’abitazione del 24enne, intento a far festa.
Dei 5 anni e 4 mesi che il giudice attribuì a Pietro Genovese per il duplice omicidio di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, ne rimangono da scontare meno di 4 al 24enne romano. Tuttavia, la pena potrebbe essere influenzata dai fatti e i giudici dell’esecuzione potrebbero concedere l’affidamento in prova a Genovese.