Questa mattina il movimento “Bruciamo Tutto” ha fatto irruzione alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’università La Sapienza, con le attiviste che hanno suonato l’allarme antincendio ed esposto cartelli per denunciare le molestie e la violenza di genere. Poi hanno scritto i nomi delle vittime di femminicidio degli ultimi 3 mesi e attaccato alle pareti i fogli. Interrotte anche le lezioni per attirare l’attenzione di studenti e insegnanti, che hanno applaudito per quanto stava avvenendo. All’arrivo della Digos le attiviste sono state allontanate dai poliziotti.
Il movimento chiede un miglioramento del già esistente reddito di libertà: un contributo di euro 400 pro capite su base mensile per un massimo di 12 mesi alle donne vittime di violenza seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali. Contributo che dovrebbe consentire l’autonomia e la fuoriuscita dalla violenza. La richiesta è di coinvolgere le vittime stesse ed esperti nella formulazione di un reddito di liberazione più coerente con la realtà e i bisogni delle persone vittime di violenza.