Giulio Castelli, portavoce del ‘comitato Stadio Flaminio’ è stato intervistato dal programma “Ancora più inascoltabili” in onda su Radio Roma Sound. “Ci siamo costituiti in comitato lo scorso 30 gennaio, abbiamo ricevuto adesioni non solo dal quartiere Flaminio ma anche dai Parioli. Vorremo precisare che questo comitato non rappresenta soltanto gli interessi, peraltro assolutamente legittimi di un gruppo di cittadini che vuole difendere la propria qualità della vita, ma vuole soprattutto richiamare l’attenzione dei decisori su un progetto, appunto questo della società sportiva Lazio, che noi riteniamo dannoso per l’intera zona settentrionale della città”.
“Su questo progetto c’è un’assoluta opacità. Noi abbiamo inviato delle mail all’assessore della mobilità Patanè e all’assessore dello sport Onorato, ma non ci hanno risposto. Adesso manderemo delle pec perché vorremmo essere ricevuti per esprimere i nostri dubbi. Primo, la mobilità. Attualmente, su Piazza Manila, di fronte all’entrata meridionale dello stadio Flaminio, convergono molte direttrici di traffico: da nord la Via Flaminia, con una strettoria, perché nell’altra corsia c’è il passaggio del tram 2 senza dimenticare via del Vignola che confluisce su Via Flaminia, pochi metri prima; da sud c’è viale Tiziano e da est viale Pilsudsky che raccoglie il traffico proveniente da Monti Parioli, dalla parte inferiore di viale Parioli e dal viadotto di corso Francia. Queste sono le direttrici che convergono. Poi ci sono quelle che defluiscono: il budello della Via Flaminia in direzione di Belle Arti; via Fracassini che convoglia tutto il traffico su lungotevere Flaminio e ponte Risorgimento. Esiste anche una direttrice da viale Tiziano verso il viadotto di corso Francia per raggiungere il quartiere di Tor di Quinto”.
“Da quello che è stato anticipato sembrerebbe che ci sarà una ZTL con un servizio navetta. Allora prima cosa, chi avrebbe il permesso di entrare nella ZTL? Il residente del Flaminio? Di tutto il quartiere o soltanto di una parte? E quelli dei Parioli settentrionali che gravitano da queste parti? Senza tralasciare la questione navette: per far defluire 50 mila spettatori sarebbero necessarie circa 500 corse. Quanti bus ci vorrebbero? E quanto dovrebbero attendere i tifosi prima di poter lasciare lo stadio? E poi questi mezzi dove li parcheggiano? Anche questo non è chiaro”
“L’altro problema è legato alla sicurezza. Prima o dopo la partita possono verificarsi degli scontri tra i gruppi di ultra, con esplosione di bombe carta, accoltellamenti ecc. La polizia interviene, a volte è costretta a caricare se non addirittura a lanciare i lacrimogeni. Un conto è se questo accade in zone senza abitazioni come presso il Foro Italico, un conto se accade tra i palazzi. Immaginate che tra via Flaminia e via del Vignola ce ne sta una serie da nove piani ciascuno. Senza dimenticare gli esercizi commerciali che per precauzione dovrebbero restare chiusi. Tempo fa un supermercato da queste parti fu devastato nonostante la partita si giocasse allo stadio Olimpico”
“Infine, c’è il tema dei concerti, perché la Lazio sarebbe intenzionata ad affittare l’impianto per i concerti. Non è una novità, già molti anni fa ci furono parecchi concerti allo stadio Flaminio non senza problema per la popolazione. Il volume della musica provocò la frantumazione dei vetri di molte finestre e arrivò a disturbare anche la zona alta dei Parioli. Per me questa situazione è parecchio dolorosa perché sono tifoso della Lazio”.