Per la Roma sta vivendo un momento delicato non solo in campo a causa dei risultati negativi ma anche a Trigoria. Prima gli accesi confronti tra De Rossi e la Ceo Lina Souloukou sulla questione Dybala e le questioni di mercato non proprio entusiasmanti. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato anche l’ex diesse giallorosso Walter Sabatini intervenuto a “Radio Serie A” non nascondendo la sua amarezza per alcuni episodi. Uno riguarderebbe la bandiera della Roma e campione del mondo 1982, Bruno Conti al quale secondo l’ex dirigente gli sarebbe stato negato l’accesso al ristorante del centro sportivo di Trigoria. “È un insulto al calcio, lui stesso era rammarico e deluso – ha svelato Sabatini, che prosegue – “Mi sono state riferite cose inascoltabili che riguardano De Rossi. Il problema della Roma non è la rosa, ma ben altro. È che a Trigoria “Dio è morto”, e non voglio offendere nessuno ma faccio riferimento a un brano di Guccini. È morto perché è stato soppresso il sentimento, il rispetto, la lealtà. Faccio riferimento a cose che mi dicono, chi lavorava fino a un mese fa nella Roma mi ha raccontato cose che con garbo definisco inquietanti. Sono stati allontanati collaboratori di grande storia nella Roma, allontanati in maniera brusca, coatta. Gli è stato solo comunicato il licenziamento senza motivazioni, fatti accompagnare dalla vigilanza nei loro uffici a prendere le loro cose, perché temevano sabotaggi”.
Per Sabatini “quando accadono queste cose non c’è futuro per un club. Il calcio vive ancora di sentimenti, che si trasmettono per osmosi. Se l’atmosfera è quella la squadra rimarrà arida. Dico un’altra cosa, insulsa. Un uomo come Bruno Conti, una leggenda del calcio, non solo giocato, miglior giocatore del Mondiale ’82 su Maradona, Rummenigge, Falcao, è stato straordinario anche da dirigente. Il calcio gli deve tantissimo, ha preso e accompagnato bambini fino alla Serie A. Il 30% dei giocatori del panorama nazionale escono da Trigoria – sottolinea Walter Sabatini ai microfoni di “Radio Serie A” -. A quest’uomo viene negato l’ingresso al ristorante. È un insulto al calcio. Io non so come fanno le cose a Trigoria, ci sono impiegati che si sentono dirigenti. Vietare l’ingresso al ristorante a Bruno Conti offende il calcio internazionale, non solo romano. Con Bruno tra l’altro ho parlato l’altro ieri ed era molto rammaricato e deluso. Io amo il calcio e tutto quello che gira dentro e fuori dal calcio, non posso sopportarla questa cosa. Conti ha prodotto ricchezza per la Roma, non è solo una leggenda riconosciuta in tutto il mondo. Mi vengono in mente giocatori come Scamacca, Aquiliani, Frattesi, Politano, Francesco Totti che è nato nella Lodigiani ma Bruno ha intercettato portandolo a Trigoria. Parliamo della storia del calcio. Conosco questi temi attraverso persone che hanno lavorato con me ed erano nella Roma fino a qualche tempo fa. È una tendenza, le proprietà arrivano e decidono sul conto di persone che neanche conoscono” conclude l’ex direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini nel suo intervento a “Radio Serie A”. Dalla As Roma, per il momento, nessuno ha voluto commentare.